

Giovanni sollima
Clarissa Bevilacqua
Carlotta Maestrini
Giovanni Sollima non ha bisogno di grandi presentazioni. Violoncellista di fama mondiale e tra i compositori italiani più eseguiti nel mondo, si è esibito e ha scritto per le maggiori sale internazionali e per cinema, teatro, televisione e danza.
Insegna all'Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma, ha fondato i 100 Cellos e ha creato il “logo sonoro” di Expo.
Come compositore esplora generi diversi avvalendosi di strumenti antichi, orientali e di sua invenzione, suonando sott’acqua o con un violoncello di ghiaccio.
Clarissa Bevilacqua (2001) ha debuttato al Pritzker Pavilion di Chicago davanti a migliaia di persone a soli nove anni e a venti, unica italiana nella storia, ha vinto il Primio Premio al prestigioso Mozart International Competition di Salisburgo.
Carlotta Maestrini (2005) frequenta il Corso di Alto Perfezionamento presso la Scuola di Musica di Fiesole. Già vincitrice di numerosi premi, è stata più volte ospite negli Stati Uniti e dal 2019 è sostenuta da Musica con le Ali
Ara Batur, “Barca a remi”, è una lenta ballata del gruppo islandese Sigur Ròs, dal carattere commovente, etereo e trascendentale. La versione contenuta nell’album del 2008 “Með suð í eyrum við spilum endalaust”, "Con un ronzio nelle orecchie suoniamo all’infinito", è cantata in un idioma che i critici, forse suggestionati dal senso di pace che la musica della band esprime, chiamano “hopelandic”, “lingua della speranza”.
Chop Suey, piatto cinese a base di uova, carne e verdure, è contenuto nell’album del 2001 Toxicity della band statunitense System Of A Down (SOAD). Composta da quattro musicisti di origine armena, il loro stile è difficilmente identificabile tra i vari generi di metal e rock, con influenze dal progressive alla musica mediorientale. Rispetto ai paesaggi senza fine islandesi di Ara Batur, con queste due trascrizioni Sollima innesca un contrasto di sonorità sorprendente, con qualche sorpresa.
Composto nel 2012 su commissione dello Storioni Trio ed eseguito al Chamber Music Festival ad Eindhoven, “Short Trio Stories” è suddiviso in cinque movimenti collegati da una sorta di ciclicità. Si specchia a tratti nel passato, come ricontestualizzato: “minuscoli frammenti incompiuti beethoveniani (dal catalogo Biamonti) che in effetti osservo da quando avevo 8 o 10 anni e che hanno su di me l’effetto di un dispositivo esplosivo. E poi, Leonardo da Vinci con i suoi rebus musicali, attualissimi inviti a qualsiasi forma di sviluppo, Domenico Scarlatti in fiamme, la presenza di elementi popolari e pratiche strumentali che spaziano dal nord europa alla cultura gipsy, il mio stesso prendere appunti musicali a getto continuo - spinto da luoghi, gente, cibo… - viaggiando.